Il diabete è una delle principali cause anche delle nefropatie, che portano quasi sempre alla dialisi, compromettendo definitivamente la qualità della vita del paziente, con costi elevatissimi sia in termini sociali, sia in termini sanitari. Il diabete dipende sia da fattori genetici (familiarità) non modificabili, sia da fattori ambientali (alimentazione, stile di vita, attività fisica) modificabili (per fortuna).
Un recente studio, tutto italiano, condotto dall’Università “La Sapienza” di Roma, pubblicato a luglio di quest’anno, ha dimostrato la relazione esistente tra il consumo di Oevo e livelli di glicemia più bassa; la novità di questo studio è la dimostrazione che l’Oevo migliora il controllo glicemico post-prandiale abbassando i livelli di glucosio nel sangue e aumentando quelli di insulina. Il controllo glicemico post-prandiale è regolato da incretine che, a loro volta, promuovono la secrezione di insulina che, a sua volta, abbassa il glucosio nel sangue.
Le incretine sono ormoni prodotti a livello gastrointestinale e sono secreti dopo i pasti, hanno la funzione di aumentare la secrezione di insulina da parte delle cellule beta del pancreas, diminuire la secrezione di glucagone (antagonista dell'insulina) da parte delle cellule alfa del pancreas, rallentare la motilità e dunque lo svuotamento gastrico e diminuendo l’appetito. Lo studio ha inoltre dimostrato che l’Oevo migliora il profilo lipidico post-prandiale, abbassando i livelli di Ldl (cosiddetto colesterolo cattivo).
Questo studio è un’altra dimostrazione dell’effetto protettivo che la Dieta Mediterranea (in cui l’Oevo è il protagonista) sulle malattie derivanti da cattive abitudini alimentari e da uno scorretto stile di vita.